sabato 30 marzo 2013

IL FRATERNITY CLUB

Gli zii ci hanno portato al Fraternity la sera dopo il nostro arrivo. Il giovedì sera non mancano mai perché si mangia in due al prezzo di uno. Arriviamo là alle 5 del pomeriggio dopo una mezz'oretta di automobile e dopo un breve giro di visita al locale durante il quale ci introducono ad amici, camerieri e conoscenti, è già ora di cenare! Come dai cugini di Brisbane, le 17.30 del pomeriggio paiono essere l'orario prestabilito per la cena! Niente da obiettare: noi siamo sempre pronti per mangiare anche perché nonostante il ritorno a pane, pasta e carne di questi ultimi 20 giorni, il nostro peso continua ad essere ai minimi storici!
Nel menu troviamo dal classico piatto anglosassone fish & chips al classico piatto di pasta al pomodoro italiano. Il club è enorme ed ospita varie sale gigantesche adibite a bar, ristorante, balera, discoteca, concerti... Ma l'attività che maggiormente caratterizza il Fraternity - come gli altri club - è il gioco: dalle slot machine al bigliardo, dalle boccie al calcio. Oltre ad esserci una serata e un paio di pomeriggi dedicati al Bingo tradizionale con le tessere, un Bingo ad estrazione automatica (detto KENO) è onnipresente sugli schermi di ogni sala e dà l'opportunità di investire il proprio denaro nella fortuna anche mentre si mangia. Alla cassa si comprano i numeri che si spera di vedere comparire tra i 20 numeri che appaiono sullo schermo, pagando un dollaro per ogni partita che dura circa un paio di minuti. Abbiamo giocato tre numeri per venti partite e per vincere 44$ dovevano uscire nella medesima tornata tutti e tre i numeri! Ovviamente abbiamo perso 20$! Mauri e Danilo però si sono rifatti giocando 10$ alla slot machine e vincendone 25, salvo poi rigiocarne 15 e perderli. Morale: pari e patta!
Ma la serata più affollata è il giovedì quando, oltre al 2x1 della cena, tra i membri presenti c'è l'estrazione di un biglietto vincente da 1000 a 5000 dollari! Danilo e Rita vanno ogni giovedi da anni, non hanno ancora vinto ma non desistono!
I Club come il Fraternity nel New South Wales e nel Queensland, e credo in tutta l'Australia, sono numerosissimi e contribuiscono alla creazione della comunità - e al mantenimento di un'identità - italiana. Il rovescio della medaglia è che, finanziandosi soprattutto con le slot machines e con il bingo, portano al vizio del gioco e causano la rovina di molte persone.
Al Fraternity Club è vietato fare foto.

venerdì 29 marzo 2013

ZII AUSTRALIANI: VITA DA IMMIGRATI

Gli zii australiani di Maurizio vivono ad ALBION PARK, tra Wollongong e Shell Harbour, in una bella zona collinare di cui 20 anni fa hanno comprato il primo pezzo di terra su cui hanno costruito una splendida villa in mattoni rossi con vista sul lago e sulla città. (Oggi Albion Park si è riempita di case ed è diventata una zona residenziale completa di negozi e scuole). Un vialetto ricco di piante e fiori tropicali conduce all'ingresso della casa mentre sul retro il terreno terrazzato e coltivato ad orto fornisce verdura fresca e termina con un pezzo di bosco. Danilo e Rita hanno anche una gallina che regala loro un uovo al giorno! Sono 70enni in pensione e stanno alla grande!
Ci accolgono con molto calore e ci portano in giro in automobile alla scoperta della zona. Wollongong, Shell Harbour, Kiama, tutte belle cittadine fatte di un centro di case biancastre in tipico stile coloniale, circondate da ville bassissime di legno, a pochi passi da spiaggie divine di sabbia dorata e finissima.
Questa zona si trova a un'ottantina di chilometri a sud di Sydney ed è frequentata da coloro che vogliono sfuggire al caos della capitale, dagli amanti del surf e delle spiaggie deserte.
Danilo ha lasciato Vicenza per l'Australia nel 1966 e da operaio specializzato si è ritrovato dopo pochi anni a dirigere una squadra di lavoratori in varie parti d'Australia.
È tipico da queste parti che gli uomini lavorino molto lontano da casa. Per lunghi periodi Danilo ha lavorato lontano dalla famiglia che stava a Wollongong. Anche oggi il figlio Rodolfo trascorre ogni mese tre settimane al lavoro nelle zone più remote dell'Australia e una settimana con la famiglia. Anche il fratello Danny di Brisbane sta valutando offerte di lavoro che lo porterebbero a trasferirsi lontano da casa. Al sacrificio della lontananza si viene ricompensati con stipendi altissimi soprattutto per il numero di ore straordinarie (retribuite anche il doppio) che si fanno. Non ci meravigliamo quindi quando vediamo le bellissime case in cui abitano! Già 25 anni fa infatti la famiglia viveva in una casa di proprietà con piscina a FAIRY MEADOW, a Wollongong.
Danilo e Rita vivono in Australia da quasi 50 anni ma ancora parlano veneto fra di loro e con i loro figli. Di conseguenza Rodolfo parla veneto in modo fluente e comprensibile anche a chi veneto non è mentre il secondo genito, Danny, ha sempre interagito con loro in inglese contribuendo al miglioramento dell'inglese della madre che, da casalinga, non era particolarmente esposta alla lingua.
Gli zii di Mauri si sentono italiani al 100% nonostante non rimpiangano affatto di aver lasciato il loro paese. 'Il sistema australiano ci piace di più. Il ritmo di lavoro, l'assenza di stress, la paga percepita settimanalmente... Il clima...' Ciononostante guardano la televisione italiana, ascoltano radio RETE ITALIA di Sydney, leggono LA FIAMMA, un quindicinale con notizie dall'Italia, e seguono tutte le vicende politiche del nostro paese. Inoltre frequentano più di una volta alla settimana il FRATERNITY, un club fondato nel 1953 da veneti di Tezze di Arzignano (Vicenza), che inizialmente era frequentato da italiani ma più recentemente si è aperto a tutti. Ed è qui che ci hanno portato la sera dopo il nostro arrivo.






WE LOVE SYDNEY

Siamo arrivati a Sydney in treno. Per un colpo di fortuna alla stazione di ALBION PARK la macchinetta che emette i biglietti era fuori servizio quindi non abbiamo potuto pagare il viaggio di andata!
Alle 9 del mattino Sydney è vetro e metallo che risplende sotto il cielo blu, come nei miei ricordi. Il cemento dei grattacieli e delle strade è bianco come il rivestimento dell'OPERA HOUSE e anch'esso contribuisce a infondere luce alla città.
Facciamo il percorso obbligatorio per ogni turista e, anche se sia io che Mauri conosciamo già Sydney, ci fa un grande piacere girovagare tra le strade di THE ROCK e godere della maestosità dell'OPERA HOUSE e dell'imponenza del SYDNEY BRIDGE. Sul ponte si può passaggiare lungo un 'pedestrian path' dal quale la vista sulla città è superlativa. I più coraggiosi possono addirittura scalare il semiarco della struttura in ferro impiegando più di tre ore e alleggerendo notevolmente il portafoglio, in quanto il costo del tour guidato è di 198 A$ (notturno), 218 (diurno), 278 (tramonto). Considerate che il dollaro australiano è poco meno dell'euro.
Purtroppo, a causa delle mie vertigini, non ne possiamo approfittare! LOL! Preferiamo fermarci ad ascoltare un po' di techno music suonata con il diddjridu ed è così bella che mi viene voglia di ballare ma compriamo il cd e mi riservo di farlo a casa! Fotografiamo l'OPERA HOUSE e le sue geometrie che ben si sposano con ponte e grattacieli prima di addentrarci nel meraviglioso BOTANIC GARDEN dove trascorriamo un buon paio d'ore in contemplazione di alberi e palazzi. Passeggiamo poi lungo GEORGE STREET, verso il DARLING HARBOUR e CHINA TOWN. Sono quasi le 5 quando arriviamo in stazione: alle 7 saremo ad Albion Park ma tra pochi giorni torneremo a Sydney con i cugini nella speranza di poter cogliere quegli aspetti di questa meravigliosa città che vanno oltre la vista e l'itinerario del turista.

CONSIGLI PER IL VIAGGIATORE: Esistono multi-tickets che permettono di viaggiare a Sydney su ogni mezzo di trasporto, traghetti e treni suburbani compresi. Se si rimane nel cuore della città si può viaggiare gratuitamente sugli autobus verdi, i triple 5 (555).
Nella zona di The Rock, davanti alla Contemporary Art Gallery, c'è un ottima wifi connection.

domenica 24 marzo 2013

BYE BYE BRISBANE

L'ultima domenica in QUEENSLAND la trascorriamo a Brisbane, sul lungo fiume nella zona chiamata SOUTHBANK (=riva sud). Mentre camminiamo verso la fermata dell'autobus vediamo l'autobus allontanarsi e realizziamo poi che quello successivo passerà dopo più di un'ora. Per non tornare a casa non ci resta che fare l'autostop! Incredibile: la seconda automobile che passa si ferma e ci porta esattamente dove diciamo che vogliamo andare! Si tratta di Hassan, un giovane pakistano che spruzza soldi e gentilezza da tutti i pori! La sua macchina è bellissima, nuova e linda come i suoi vestiti chiari ben stirati. Ha un business che gli sta andando bene, ci dice. Ed è molto contento di poterci parlare del Pakistan, un paese bello e tranquillo, a dispetto di quello che rccontano i media che, dice Hassan, sono pilotati dagli Stati Uniti, che organizzano attentati kamikaze attribuendoli a loro per discreditarli. Probabilmente è vero! Hassan ci scarica a Southbank - il lungo fiume che di domenica ospita nei suoi splendidi giardini un grazioso mercatino di artigianato - che troviamo garbatamente animato. Ci sono orientali (cinesi?) che praticano una sorta di meditazione sul pratino verde che si trova di fianco al bel tempio tibetano e davanti alla ruota panoramica. Ci sono giovani acrobati e giocolieri che si alternano in una piazzetta dedicata al teatro di strada e ci sono ballerini di straordinaria bravura che provano il loro spettacolo all'interno del teatro semi-coperto adiacente alla piazza. Poi ci sono musicisti jazz che creano il sottofondo ideale per tutto questo. Poco distante c'è la STREETS BEACH: questa volta ci siamo portati il costume e ci tuffiamo dentro e scopriamo che sul fondo della piscina c'è la sabbia! È una giornata meravigliosa che conclude in modo speciale questo periodo trascorso in QUEENSLAND. Tra un paio di giorni infatti lasciamo Brisbane per Wollongong, a 70km da Sydney, dove ci attendono gli zii di Mauri e il cugino Rudy con la sua famiglia.

martedì 19 marzo 2013

NOOSA-SUNSHINE COAST

Noleggiamo un'automobile in modo da poter trascorrere una giornata al mare con i nostri cugini australiani. Vogliono portarci sulla SUNSHINE COAST, a 100-150km a nord di Brisbane, dove la costa è rinomata per le sue belle spiaggie e per le onde lunghe: un altro luogo noto ai surfisti. Meno costruita di Surfer Paradise, NOOSA è la cittadina più turistica: è qui che siamo diretti. C'è il sole, fa caldo e la giornata è stupenda. Facciamo una lunga passeggiata tra i palazzi del centro e notiamo immediatamente che molte case sono tradizionali, in stile direi coloniale. Non ci sono grattacieli ma molti edifici sono moderni, come lo è il GOLF CLUB, con terrazza sul mare, dove ci fermiamo a mangiare fish & chips secondo la miglior tradizione inglese!
Dopo pranzo ci trasferiamo sulla lunga spiaggia bianca con una sabbia finissima ma granulosa e qui è buffo osservare che mentre noi ci svestiamo i cugini invece si vestono. Infatti mentre noi ci mettiamo in costume loro indossano delle maglie tecniche a maniche lunghe e dei pantaloncini da bagno lunghi fino al ginocchio. Sono australiani e si proteggono dal buco dell'ozono! Danny ci dice che il Queensland registra il maggior numero di vittime per tumore alla pelle del mondo! Accidenti! Mi sento un po' a disagio nel mio bikini striminzito, mi copro di crema protezione 6, e resisto per un'oretta poi mi sposto all'ombra della tendina dei bimbi. Il mare è mosso ma non tanto da impedire un bagno: l'acqua è fresca al punto giusto e, pur essendo di un colore mai visto, marrone oliva scuro, è di una limpidezza straordinaria!
Al ritorno, sul lungomare, in giardini di sabbia e palme, incappiamo in due matrimoni e non possiamo fare a meno di pensare che sembrano essere su un set cinematografico, sia per la bellezza holliwoodiana degli sposi che per la perfezione del luogo.

lunedì 18 marzo 2013

MOUNT TAMBURINE

Abbiamo trascorso una giornata sulle colline alle spalle della Gold Coast, dove gli australiani tentano di sfuggire al caldo cocente della stagione secca, ancora una volta grazie all'auto di Sarah. Il MOUNT TAMBURINE offre l'occasione di fare belle camminate in mezzo alla foresta pluviale di palme e di eucaliptos dalla corteccia bianca, cosî alti che non se ne vede la fine. È questa vegetazione che fa della zona patrimonio UNESCO dell'umanità. Mauri adora gli alberi, soprattutto quelli altissimi, vista la sua seconda attività di 'Tree Climbing' (potature ad alta quota) e si diverte ad ammirare il gioco delle radici di questi alberi secolari, ad entrare dentro buchi in tronchi giganteschi e ad abbracciare le piante più forti, per ottenere un po' della loro energia. Cascate ricche d'acqua si trovano sparse qua e là e quella che più ci è piaciuta è stata la CURTIS FALLS, nonostante non sia certo spettacolare.

La zona è rinomata per la produzione di vini (e di birra) e tra i negozi di abbigliamento e di souvenir spiccano le enoteche con degustazione. I vini australiani sono vini buoni e pregiati. In tutta la parte meridionale dello stato si produce vino e l' Australia è il settimo produttore di vino nel mondo. Il suo vino più famoso è il rosso SHIRAZ. In questi ultimi anni i vini australiani sono molto bevuti e “alla moda” sia in Europa che negli Stati Uniti.

Terminiamo il giro sul monte Tamburino - che in realtà supera di poco i 500 metri - con la visita al parco botanico, solo relativamente interessante a causa della stagione di tipo autunnale, e prima di scendere a valle ci fermiamo a godere della splendida visita sulla Golden Coast. Sarebbe stato bello farci un'aperitivo di fronte allo spettacolo del tramonto sui grattacieli bianchi disseminati lungo la costa e lo avremmo fatto volentieri se non fosse per i tanti cartelli sparsi lungo la Pacific Highways, la superstrada che ci riconduce a Brisbane, che avvertono del pericolo di guidare dopo il tramonto per gli ostacoli che si possono incontrare lungo la strada: canguri e coala!









venerdì 15 marzo 2013

OCEANO PACIFICO - GOLD COAST

SURFER PARADISE, BYRON BAY sono le mete di oggi e non avrebbero bisogno di commenti visto che i loro nomi così evocativi non deludono le aspettative! GOLD COAST è il nome che prende una parte della costa a sud di Brisbane, dalla lunga spiaggia di sabbia dorata finissima battuta da un mare potentissimo, a tratti tanto cattivo da non permettere a nessuno di avvicinarsi, a tratti con onde così alte e lunghissime da attirare tutti gli amanti della tavola o aspiranti tali. Un'espressione ostile di questo mare l'abbiamo trovata al SURFER PARADISE dove parte della spiaggia è stata risucchiata durante le alluvioni di pochi mesi fa e oggi il mare è talmente mosso che è vietata la balneazione. Un ragazzo ha voluto sfidare il divieto ma, poco dopo essere entrato in acqua seguito dagli sguardi di tutti, una voce all'altoparlante lo ha richiamato indietro. La forza di queste acque mi ha ricordato i pericoli del medesimo Oceano Pacifico sulla costa ovest del Messico. Dalle parti di Puerto Escondido non è vietata la balneazione ma le guide sconsigliano di entrare in mare oltre il ginocchio. Anche così ci si fa male perchè si viene spinti e sbattuti brutalmente a terra dalle onde. Se poi si osa avventurarsi al largo è difficilissimo tornare a riva. Una squadra di bagnini lavora incessantemente al recupero di coloro che, non sospettando il pericolo, sfidano le onde. Mentre ero là, a Zipolite, nel 2003, una coppia di italiani - che addirittura si era tuffata dagli scogli, zona non vigilata - è rimasta vittima del famigerato Oceano Pacifico.

Di conseguenza, a SURFER PARADISE ci limitiamo a prendere il sole su fantastici lettini anatomici di legno, gratuiti, posti sul lungo mare sovrastante la spiaggia. Dopo un'oretta abbondante di sole, approfittiamo della doccia hi-tech e del bagno pulitissimo a disposizione dei bagnanti. L'Australia si caratterizza per questo servizio ineccepibile e sparso su tutto il territorio. I bagni sembrano sempre appena stati puliti, e risultano accessoriati di tutto il necessario. Un cartello indica un numero di telefono da chiamare nel caso in cui i bagni non siano appropriati!

Mentre passeggiamo tra i grattacieli del centro di Surfer Paradise, veniamo improvvisamente investiti da una forte pioggia - una shower (doccia) la chiamano qui - che ci induce a correre verso la macchina. Visto che questa 'doccia' è un po' lunga riprendiamo il viaggio verso sud e quando, dopo un centinaio scarso di km, arriviamo a BYRON BAY il cielo è ancora minaccioso! Ma lo spettacolo che questa baia e questo mare immenso offrono è di eccezionale bellezza e con questo tempo in particolare è davvero degno del romanticismo di Lord Byron e dei paesaggi romantici di Constable.
Onde lunghissime richiamano decine e decine di surfisti di ogni età ed esperienza. Credo che provare a 'cavalcare l'onda' faccia parte del 'pacchetto' australiano e, se solo avessimo più tempo, non perderemmo certamente l'occasione!





mercoledì 13 marzo 2013

TRA PASSATO E PRESENTE

Torniamo nel centro di Brisbane con l'autobus, intenzionati a visitare un paio di musei particolarmente interessanti. Percorriamo a piedi SOUTHBANK, quella bellissima zona lungo il fiume che, oltre ad ospitate la fantastica STREET BEACH, è il luogo dove si trovano i musei, i teatri, la biblioteca, il cinema e la galleria d'arte moderna. Si tratta di bellissimi edifici Hi-Tech in vetro e cemento circondati da pratini verdi e vegetazione tropicale. Davanti il fiume e di fronte i grattacieli della città. Un ponte pedonale nuovissimo ora collega le due rive del fiume e una nuova pista ciclabile sta per essere ultimata. Il posto è da 10 e lode per i miei gusti architettonici e le foto fatte spero gli rendano giustizia!

Entriamo nel MUSEO DELLA SCIENZA e visitiamo i piani dedicati alla scoperta del QUEENSLAND in cui impariamo delle leggi che cent'anni fa privavano gli aborigeni delle loro case e dei loro villaggi e del modo in cui loro sono riusciti a sopravvivere ai margini delle città. Scopriamo anche che le case di Brisbane con struttura molto simile risalgono alla tradizione e sono, oggi come allora, fatte di solo legno e sollevate da terra. Sono vere e proprie palafitte che permettono al vento, costante in questa zona sulla costa del Pacifico, di passare sotto le case e di raffreddarle. In effetti anche la casa dei cugini si regge su pali di legno, sebbene sia stata chiusa con altro legno.

Il MUSEO D'ARTE MODERNA ospita il settimo anno della triennale d'arte ASIAN PACIFIC, ed è un po' come visitare una biennale di Venezia con opere di artisti solo asiatici e australiani. I loro lavori, sempre molto connessi alla tradizione, hanno spesso caratteri tribali, rituali e religiosi.
Gli artisti australiani in particolare continuano a fare i conti con il passato (ma anche con il presente) e con il recupero dell'arte aborigena tentano forse di restituire agli antichi padroni di queste terre il loro giusto peso nella nuova società australiana.








domenica 10 marzo 2013

BATTESIMO AUSTRALIANO

É sabato sera e i cugini decidono di portarci fuori: vogliono darci un assaggio dell'australian nightlife! Mauri dice subito che non berrà più di un bicchiere mentre io accetto volentieri di assaggiare il vino bianco locale, dopo quasi 5 mesi di totale astinenza da vino. Non che sia solita consumarne molto ma un prosecco come aperitivo una volta ogni tanto me lo bevo proprio volentieri, così come mi piace bere vino a cena quando il cibo è particolarmente curato.
Cominciamo con un aperitivo in casa: un bicchiere di ottimo PINOT NOIR. Alle 6 arriva la baby-sitter e poco dopo un taxi: sì la macchina la lasciamo a casa, come si usa qui, così tutti si divertono!
Arriviamo nella zona del centro chiamata FORTITUDE VALLEY e ci infiliamo al CLOUDLAND, uno stupendo locale arredato con uno stile che definirei retrò-kitch dove cogliamo l'occasione per brindare alla nostra visita con un secondo Pinot Nero. Poco distante troviamo un ristorantino dove mangiamo all'aperto e, visto che non serve alcolici, il cugino Danny si reca in un negozio adiacente e acquista una bottiglia di Pinot Grigio che sorseggiamo tranquillamente durante il pasto. Subito dopo, entriamo in un locale trendy, il BIRDEE NUM NUM dove si può ballare e dove ci scappa l'ennesimo bicchiere. Da quel momento in poi non riesco più a ricordate né i bicchieri bevuti né i locali frequentati! Mai successo nella mia intera vita! Nemmeno nelle scorribande da giovane punkettara! Mi raccontano che siamo stati anche in un locale gay, THE BEAT, e per fortuna Mauri mi ha assicurato che mi sono limitata a ballare e a ridere per il resto della serata che, comunque, è finita presto! A mezzanotte eravamo già tutti a letto!
Il giorno dopo al mio risveglio ero l'unica in stato comatoso e sono rimasta barellata tutta la domenica mentre sono sicura che i cugini ridevano sotto i baffi per la mia drammatica iniziazione all'Australian way of life!



DRIVING ON THE LEFT

Oggi Sarah è stata così gentile da prestarci la sua automobile per farci un giro fino al mare! Mauri è in possesso della patente internazionale (ottenuta all'ufficio patenti della motorizzazione con circa 80€) che gli permette di guidare quasi ovunque. Il problema è non sbagliare di corsia, visto che qui si guida sulla sinistra! La pratica fatta con la moto in Thailandia è stata sicuramente utile a Mauri che riesce ora, guidando con molta prudenza, a destreggiarsi con sicurezza anche in macchina. Come prima volta abbiamo scelto una destinazione non troppo complicata, sulla costa: Wellington Port. Siamo partiti con il sole e siamo arrivati con la pioggia! Un vero peccato perché l'enorme spiaggia meritava una passeggiata! Ci hanno accolto dei kite surfisti che avevanod praticato fino a poco prima e che stavano ripiegando i loro aquiloni sotto la pioggia, senza avere paura di bagnarsi. Io e Mauri ci siamo rifugiati sotto uno dei tanti parasoli allestiti con tavolo e sedie per picknik sulla spiaggia e siamo rimasti un po' lì a vedere la scena, poi ci siamo rimessi in macchina. Con pochi km abbiamo raggiunto CLEVELAND verso un porticciolo da cui si raggiungono un paio di isole di fronte e, visto che ormai non piove più, ne approfittiamo per pranzare all'aperto con il cibo comprato prima in un supermercato: pollo e patate arrosto!
Non lontano da quel punto scopriamo una zona residenziale con ville stupende su canali navigabili, ognuna delle quali provvista di un molo privato per la barca: wow!
É ripreso a piovere e il cielo si è fatto così nero che, per non tornare a casa, non ci rimane che una destinazione: WESTFIELD il nuovo centro commerciale! Curiosiamo tra i bei negozi di abbigliamento e accessori poi facciamo un po' di spesa alimentare per i prossimi giorni.
Rientrati a casa Sarah ci rincuora promettendoci di nuovo la macchina la prossima settimana: se ci organizziamo bene potremmo andare sulla GOLD COAST.






venerdì 8 marzo 2013

STREET BEACH

Wow! Oggi siamo letteralmente impazziti per Brisbane!
Abbiamo gonfiato le ruote delle bici dei cugini, che giacevano abbandonate in garage dalla nascita del secondogenito, e ci siamo spinti giù per la discesa verso la città a tutta birra! Ho rischiato di finire sotto una macchina appena uscita dall'ingresso di casa poiché ho guardato dalla parte sbagliata, dopodiché ho optato per il marciapiedi e così ha fatto Mauri! Le automobili filano a scheggia pur nel rispetto di ogni segnale stradale! Dopo la discesa è arrivata anche la salita ma le marce della mountain bike di Sarah me l'hanno resa fattibile. Un po' guardando la cartina, un po' consultando i pedoni e un po' a casaccio siamo arrivati sul fiume e da lì abbiamo saputo orientarci per andare verso il centro. A causa dei numerosi giorni di pioggia e delle inondazioni a nord, il BRISBANE RIVER ha un colore simile a quello delle acque del Gange e dalle sue rive si gode una vista strepitosa sulla città. Lo spettacolo più bello lo abbiamo goduto percorrendo la riva sud, il SOUTHBANK, appunto. Bellissimi caffé e ristorantini raffinatissimi aperti con vetrate sul fiume ci hanno guidato fino alla cosidetta STREET BEACH, spiaggia di strada. Wow! Tra un ristorante e un caffé si allunga un'enorme piscina dalla forma irregolare, con vasche di diversa dimensione e profondità ma tali da sembrare un'unico specchio d'acqua con un lato sabbioso e con pratini e piazzole per stendersi e prendere il sole. Con le nostre bici, senza accorgercene, ci siamo trovati tra gente in costume a prendere il sole e a nuotare. Accaldati dalla bicicletta come eravamo, abbiamo davvero rimpianto di non avere messo sotto il costume da bagno!
Erano tanti i giovani sdraiati al sole e allora mi è venuto in mente che dovevano essere tutti stranieri visto che Sarah mi ha raccontato che gli Australiani fin da piccoli subiscono una grande lavata di cervello sui danni alla pelle causati dal buco nell'ozono dei cieli tropicali. Mi ha fatto molta impressione fare questa scoperta: gli australiani, che hanno le spiaggie più belle del mondo, non si stendono al sole?
A ripensarci, in piscina c'erano alcune persone, probabilmente anziane, che nuotavano completamente coperte, come le donne musulmane. Ma realizzo solo ora che stavano probabilmente proteggendosi dal buco dell'ozono!








mercoledì 6 marzo 2013

MUOVERSI A BRISBANE

Danny e Sarah stanno a CARINA, 6km a sud di Brisbane. Un sobborgo collinare fatto di case perfettamente allineate lungo strade parallele e perpendicolari interrotte episodicamente da qualche supermarket o pompa di benzina. La particolarità di queste lunghe linee rette è la collina su cui sono 'intagliate' che causa ripide salite e scoscese discese che rompono un poco la monotonia di un viaggio in automobile o rendono faticoso, come avremo occasione di scoprire, spostarsi in bicicletta.
Il giorno successivo al nostro arrivo facciamo una bella e lunga passeggiata per CARINA ma il giorno dopo decidiamo di andare nel centro di BRISBANE. Prendiamo un autobus e quasi svengo quando scopro che la corsa costa 5.60A$ (quasi 5€!) e mentalmente calcolo che spenderemo 20€ solo di autobus! Così appena arrivati in centro cerco l'ufficio turistico e chiedo se c'è modo per spendere meno. Scopriamo che, acquistando la GO CARD per 5A$ e caricandola con un po' di soldi, ogni corsa ci costerà quasi la metà! È fondamentale però ricordarsi di vidimare sull'autobus sia quando si sale che quando si scende! Poi quando la carta non ci serve più si potrà restituire venendo rimborsati della giacenza e del suo costo, esattamente come l'Oyster Card a Londra! Mi sento meglio! L'idea di poter tornare e ritornare a Brisbane senza sforare drasticamente il nostro budget giornaliero mi sorride! Anche perché la città a prima vista ci sembra bella ed accogliente. Ovviamente è una città moderna con grattacieli di vetro di varie foggie ma in Queen's Street e nella parallela conserva alcuni palazzi (come il Town Hall), chiese e monumenti (il Memorial dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, per esempio) che certamente hanno ammucchiato almeno un centinaio di anni.
BRISBANE è attraversata da un fiume a serpentina, navigabile, che si può risalire con la barca (usando la GO CARD!) e che é attraversato da numerosi ponti, anche solamente pedonali.
Il centro storico oltre che di negozi è strapieno di ristoranti giapponesi: tutti vendono gli stessi mega rotoloni di sushi che con due sei sazio e deliziato!
Il motivo del loro successo sta sicuramente nel prezzo competitivo. Mentre ne ordiniamo un paio mi chiedo se anche qui come da noi i ristoranti nipponici nascondono famiglie cinesi...







CUGINI AUSTRALIANI

Da Kuala Lumpur voliamo AIRASIA fino a GOLD COAST, Surfer Paradise. Otto ore di volo impeccabile (l'aereo però non è dotato di TV, radio, o altro e il cibo è un extra) ci sono costate solo 150€ a testa, incluso l'imbarco di un bagaglio, un pranzo e un sandwich. Pochissimo!
All'aeroporto troviamo Danny, il cugino di Mauri che ci ospiterà per due settimane. É proprio bello trovarlo lì ad aspettarci: ci fa sentire un po' a casa! Abbiamo un'ora di automobile per raggiungere casa sua a Brisbane.
Ho conosciuto Danny e sua moglie Sarah quando erano fidanzati e lei abitava ancora a Londra. Sono stati nostri ospiti in Italia un paio di volte e poi ci siamo rivisti a Londra per un ultimo dell'anno.
Ora hanno messo su casa, si sono sposati e hanno fatto due figli, Jett di 5 e Seth di 2.
Danny è nato e cresciuto in Australia mentre suo fratello Rudy ha fatto in tempo a nascere in Italia prima che i suoi genitori decidessero di trasferirsi in questa parte del mondo. Negli anni '60 il padre, a cui stava stretta l'Italia e l'azienda di famiglia, è partito da solo in nave e solo in un secondo momento si è fatto raggiungere da moglie e figlio. Si sono sistemati a 70km da Sydney, a Wollongong e anche Rudy vive ancora lì con la sua nuova famiglia.
La madre di Danny e di Rudy è sorella del padre di Mauri ed essendo figli orfani di madre sono sempre stati molto legati e hanno mantenuto contatti solidi a dispetto della distanza. Con le ultime innovazioni telefoniche poi si sentono almeno una volta alla settimana e si raccontano i dettagli della loro vita da pensionati.
Ci aspettano così tre famiglie a cui fare visita di cui una a Brisbane e due a 70km da Sydney.
Sarà per me estremamente interessante sperimentare i ritmi della vita australiana 'dall'interno', così come sarà interessante verificare la sorte di una famiglia italiana che ha fatto una scelta drastica nello stesso anno, 1966, in cui anche i miei genitori hanno preso una decisione simile scegliendo di abbandonare la montagna per la città. Mauri è già stato ospite degli zii per qualche mese una ventina di anni fa e li farà felici una seconda volta.

Arriviamo a Brisbane dopo aver percorso larghe strade quasi deserte. Sono quasi le 11 di sera e piove. La loro casa è molto simile alle altre case allineate ordinatamente sui due lati di una strada silenziosa: bassa, bianca, di legno e con un grande giardino con piante grasse, palme e un'erba fitta e verde che sembra finta. In casa tutti dormono già. 'I bimbi vanno a letto alle 7.30 quindi si svegliano alle 6.30 e Sarah deve assecondare i loro orari' ci dice Danny.
La incontreremo la mattina dopo verso le 9.30 quando ci svegliamo nel nostro (finalmente) comodo lettone e realizziamo che è cominciata l'ultima parte del nostro viaggio.
Allego due foto: in quella in bianco e nero gli zii di mauri sul cofano della loro automobile con Rudy e Danny davanti alla loro prima casa in Australia sul finire degli anni '60; quella a colori ritrae la famiglia di Danny che ci ospita in questi giorni.



martedì 5 marzo 2013

SHOPPING IN KUALA LUMPUR

Se George Town ci ha sorpreso, Kuala Lampur è invece esattamente ciò che ci aspettiamo: moderna, occidentalizzata, vivibile. Ha forse addirittura superato le nostre aspettative, offrendo pulitissimi ed efficientissimi autobus GRATUITI (GOKL) per visitare i centri nevralgici della città e taxi veramente alla portata di ogni tasca (se si riesce a convincere il taxista di turno ad attivare il tassimetro...). Gli scorci sulle torri gemelle tra giardini e grattacieli sono davvero molto suggestivi e i suoi mall valgono una visita, soprattutto nei reparti alimentari dove si può mangiare ogni ben di dio senza rimetterci il portafoglio. In particolare vorrei segnalare al mio amico Ruggero - che so che mi leggerà tra qualche giorno prima di entrare in città - un negozio di dolci (sorta di squisite caramelle fatte di frutta secca e altro) nel basement dedicato al cibo del PAVILLION, in cui i clienti sono invitati ad assaggiare tutto ciò che è in vendita per poter meglio decidere cosa acquistare! Il risultato è che tutti mangiano e pochi acquistano!

Ci siamo sistemati nel cuore di China Town, in un hotel molto scarso prenotato tramite BOOKING.COM che, per la prima volta, ci ha delusi. La camera dell' ALAMANDA HOTEL è sicuramente migliore di molte camere avute in India o in Birmania ma l'ambiente è davvero squallido. Durante il giorno facce sordide si raggirano lungo gli stretti corridoi dai pavimenti di legno ricoperti da vecchia moquette puzzolente per far visita a 'massaggiatrici' che li addescano davanti all'ingresso principale dell'hotel.  D'altra parte il tariffario è chiaro: offre camere per tre ore, per una giornata diurna e per una notte.
Fortunatamente alle 9 di sera l'hotel riacquista un minimo di decenza e il personale, consapevole del disagio che NON gli abbiamo certo nascosto, è estremamente gentile e ci offre il proprio aiuto con la reale intenzione di farci sentire il più possibile a nostro agio.

Approfittiamo della presenza delle brand più globalizzate del mondo (ovviamente quelle alla nostra portata: H&M, Zara, Uniqlo,..) per acquistare qualche maglia un po' pesante (pare che in Australia di sera possa fare freschino), un paio di pantaloni leggeri e qualche regalino da portare ai cugini australiani, quelli di Brisbane, Danny, Sarah e i loro due bambini, i primi a cui faremo visita per un paio di settimane.
Tra un negozio e l'altro visitiamo i vari angoli della città, da Merdeka Square ex campo da cricket a Little India, da Menara KL Tower alle Petronas Towers, dalla moschea Jamek chiusa per restauro al Butterfly Park,... ma non ci sono dubbi: se le torri gemelle meritano tutta la popolarità di cui godono, il verde del giardino botanico ricorda al viaggiatore più distratto che fino a poco tempo fa lì era tutta giungla e forse ci viveva anche la famosa tigre della Malesia!