mercoledì 26 dicembre 2012

I COLORI DI MADURAI

Dopo una lunga notte in treno siamo arrivati a Madurai, seconda città per estensione del Tamil Nadu, un altro stato del continente indiano che ha Chennai (Madras) come capitale.
Siamo scesi dal treno alle 6 di mattina e, essendo la città grande e caotica, abbiamo deciso di rimanerci il tempp strettamente necessario per vedere il suo famoso e antico tempio ancora attivo: SRI MEENAKSHI TEMPLE.

Dopo aver depositato i bagagli alla clockroom della stazione aperta 24/24, ci siamo incamminati lungo stradine per nulla deserte ma con tutte le attività ancora sospese: negozi chiusi, bancarelle assenti. Solo qualche minuscolo barettino per bersi un chai (té con latte) e piccole bancarelle dove acquistare una collana di fiori da portare al tempio sull'altare di Shiva o di Ganesha o di qualche altro dio. L'alba, come il tramonto, è l'ora del puja.
Lunghe sfilate di uomini in nero o in giallo e di donne in rosso seguaci di un diverso swami (appellativo usato per il proprio guru) pronte a venerare allo stesso modo gli stessi dei. Sono giorni di festa anche per gli indù, questi del Natale, quando le scuole restano chiuse per almeno una settimana, e molti indiani ne approfittano per mettersi in viaggio verso qualche tempio lontano.

Il SRI MEENAKSHI TEMPLE ci appare all'improvviso, come svoltiamo lungo la via centrale: è riccamente scolpito con figure di divinità coloratissime, come non abbiamo mai visto un tempio e rimaniamo senza parole anche quando visitiamo il suo interno: vasti spazi pieni di colonne scolpite e soffitti affrescati. Ma ciò che arricchisce ulteriormente 'the picture' sono le macchie di colore dei pellegrini durante le cerimonie di puja!
Il tempio è enorme: una città nella città, con 11 torri (tutte colorate) di cui due di 60 metri d'altezza. Ogni sera verso le 21 la statua di Shiva viene portata in processione fino al santuario di Meenakshi (alias Parvati, sposa di Shiva) affinché i due possano dormire insieme: questo matrimonio quotidiano permetterebbe di rinvigorire ogni giorno l'energia dell'intero universo!

Alle 8.30 abbiamo terminato la visita al tempio ed entriamo nel PUDU MANDAPAN, uno stupendo tempio sconsacrato del X secolo che tra i suoi superbi pilastri ospita decine di sarti uno accanto all'altro con la loro macchina da cucire a pedali aperta..

Con difficoltà troviamo un locale dove poterci sedere per una colazione indiana - molti ristoranti, come i negozi, aprono alle 10.00 - ma la fatica è stata subito ricompensata da un'eccellente MASALA DOUSAI: un foglio di pane arrotolato con dentro un umido di patate e fuori, in appositi contenitori di metallo, varie salsine di verdura. Anche in Tamil Nadu si mangia soprattutto vegetariano e vegano e noi, se da un lato ci siamo abituati volentieri a non mangiare la carne, dall'altro fatichiamo a rinunciare alle uova che spesso, in forma diversa, ci gustiamo a colazione. I dolci locali non ci fanno impazzire, sembrano a base di zucchero puro, mentre le torte e i biscotti fatti in casa, nelle rare pasticcerie retaggio del colonialismo, possono essere molto buoni e costituire un'occasionale variante per nostra dieta indiana che, in due mesi, ci avrà fatto perdere tre o quattro chili!






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