Questo ashram è stato fondato da Vishnu Devananda il guru che nei primi anni '80 ha sorvolato Berlino e dall' aereo ha gettato rose sul muro, in segno di pace. Siamo venuti qui con molta curiosità e per la buona fama di cui gode la sua scuola di sivananda yoga. Abbiamo intenzione di fermarci una settimana.
Well... Indescrivibile a parole. Uno di quei posti fuori dal mondo che può essere uguale anche in America. Uno di quei posti che vivi bene anche se non sai che esiste ma nel momento che lo conosci ti si apre un mondo. Sì perché c'è molta gente che trascorre in posti così dei periodi dell'anno, anche mesi, anche di studio. Corsi di yoga, TTC (per insegnanti di yoga), di medicina ayurvedica, trattamenti ayurvedici, juice fasting (una sorta di trattamento depurativo/dimagrante). C'é gente che li frequenta da anni nelle pause di lavoro, che viaggia da un continente all'altro solo per entrare in un ashram. C'è chi è stato qui 2 o 3 volte e che non ha mai visto quello che c'è fuori da qui.
Siamo arrivati sul finire del pomeriggio dopo un tragitto di 5 ore con il treno e due pullman, attraverso un paesaggio quasi prettamente di palme, banani e risaie. L'ultimo tratto in salita lungo una stradina asfaltata in mezzo alla giungla l'abbiamo fatto in autorisciò. Scendiamo davanti ad un grandioso ingresso di legno in stile pagoda e saliamo dei gradini che ci introducono all'intermo di un magnifico giardino tropicale curatissimo con aiuole di palme e magnolie contornate da siepi appena potate. Alla Reception c'è la coda per il check in: gente da tutto il mondo ma soprattutto tanto inglesi di Londra. Non c'è stato bisogno di prenotare perché un posto nel dormitorio si trova sempre. Io e Mauri ci dividiamo, lui con i maschi io con le femmine. Dentro ci sono anche camere doppie, belle e meno belle ma 4 settimane fa quando ho chiamato erano tutte piene. Il dormitorio è decoroso, anche abbastanza pulito, pieno di gente di tutte le età. C'è una signora svedese che vive in Canada che avrà almeno 65 anni e ci sono ventenni che, come noi, hanno fatto dell'ashram una tappa del loro lungo viaggio. Tanti sono insegnanti di yoga che magari hanno fatto il corso per abilitarsi qui anni fa, tanti sono alla loro seconda, terza visita. Si dice che anche Tiziano Terzani sia stato qui.
Al Sivananda si viene soprattutto per fare yoga poi, giá che ci si è, si fanno massaggi o trattamenti vari. Per potersi fermare in questo ashram occorre impegnarsi a frequentare tutte le attività giornaliere proposte dall'ashram:
- ore 5.30 sveglia
- ore 6 - 7.30 satsang: canti, mantra, hari chrishna hari hari, ecc
- ore 7.30 tea time
- ore 8 - 10 yoga
- ore 10. 20 brunch
- ore 11 - 12 carma yoga: si lavora per la comunità
- ore 12.30 - 13.30 yoga individuale con maestro a disposizione per aiuti
- ore 13.30 tisana con frutta
- ore 14 - 15.30 lezione teorica (facoltativa?)
- ore 15.30 - 17.30 yoga
- ore 18 cena
- ore 20 - 21.30 canti e mantra
- ore 22 si spengono le luci
Ci sembra di essere su un set cinematografico dove ognuno ha una parte assegnata e si muove al ritmo prefissato, in modo corale ma al contempo, grazie al carma yoga, al servizio degli altri. C'é chi prepara i tappetini con libri e percussioni per il canto, chi serve i pasti, chi il té, chi fa i turni in biblioteca, chi nel negozio, chi trasporta la legna per le cucine, chi fa le pulizie. Io ho dato la mia disponibilità per queste ultime perché il turno di lavoro, dalle 11 alle 12, è quello che preferisco e perché credo di poter dare un buon apporto alla pulizia del dormitorio.
L'esperienza appare interessantissima, le lezioni di yoga sono condotte in modo ineccepibile (un insegnante dirige e altri due insegnanti correggono le posture) e sono tanto gustose quanto tediosi sono i canti e le preghiere, anche se sia io che Mauri cerchiamo di divertirci partecipando attivamente al cerimoniale, cantando in sanscrito (si legge come si scrive) e suonando i cimbali e i tamburelli!
Hari hari chrishna hari hari! (to be continued)
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