San Suu Kyi è la persona più amata del paese, simbolo di speranza per un futuro migliore, un futuro di democrazia.
Aung San Suu Kyi è figlia di Aung San, l'eroe nazionale dell'indipendenza birmana - che combatte contro gli inglesi prima e i giapponesi poi e paga con la vita la sua lotta contro il fascismo - ed è a lei che il popolo si rivolge quando il governo militare del generale Ne Win mantiene in potere con la forza affossando nel sangue ogni tentativo di protesta mietendo 3000 vittime nel 1988.
Aung San Suu Kyi era in Inghilterra dove aveva messo su famiglia - sposandosi con l'inglese Michael Aris e dando luce a due figli - ma continuando a studiare la storia e la letteratura birmana, quando è dovuta rientrare in Birmania per accudire la madre ammalata. Da quel momento non ha più lasciato il paese.
Si rende conto dei bisogni del suo paese e, come/in memoria di suo padre, metterà la proprio vita al servizio della sua gente. Si presenta e vince le elezioni del febbraio dell'89 ma a luglio è già agli arresti domiciliari e non vedrà né il marito né i figli per due anni e mezzo. Nel frattempo viene insignita del premio Nobel per la pace, ritirato dai suoi figli.
Tornata libera nel '95 riprende il suo attivismo e alla fine dell'anno rivedrà suo marito per l'ultima volta. Infatti, Arris si scopre affetto da grave malattia e cerca di entrare in Birmania per rivedere la moglie ma non gli viene concesso il visto mentre San Suu Kyi non osa andare in Inghilterra convinta di non riuscire più a tornare nel suo paese. Il marito l'appoggia in questa sua decisione e si spegne a Oxford nel 1999 senza riuscire a rivedere sua moglie.
Il regista Luc Besson definisce la loro storia come la più bella storia d'amore dai tempi di Romeo e Giulietta e le dedica il film THE LADY (2011).
In seguito Suu Kyi viene di nuovo arrestata per la sua attività politica nel NLD. É liberata nel 2002 ed è riaccolta trionfalmente dal suo popolo ma è di nuovo arrestata nel 2003 mentre gli altri membri del suo partito vengono imprigionati e in 70 vengono uccisi.
Viene liberata nel 2010 e, imperterrita, si rimette in politica. Lo scorso aprile (2012) si presenta alle elezioni e vince in modo assoluto. Ora ha un seggio in Parlamento e un popolo che la sostiene.
Qui sono tutti pronti al grande cambiamento: la democrazia!
Good luck Myanmar!
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