martedì 1 gennaio 2013

I TEMPLI DI MAHABALIPURAM

Gli ultimi giorni del 2012 li abbiamo trascorsi sul mare, tra i favolosi templi patrimonio dell'umanità di Mahabalipuram. La cittadina è molto turistica in quanto è strapiena di ristoranti e di negozietti che vendono tutti le stesse robe indiane, che vanno dai vestiti all'argento agli elefantini di legno o di pietra. Molti commercianti provengono dalle montagne del Kashmir e vengono fin qui nella speranza di guadagnare qualcosa dai turisti che, almeno durante le vacanze di Natale, sperano di vedere giungere in gran forza. Purtroppo quest'anno è un anno di vacche magre, le camere dei numerosi hotel sono semi-deserte e i pochi stranieri che si vedono in giro sono con lo zaino in spalla - piuttosto che con un trolly al seguito - il che è in genere indice di pochi soldi da spendere in souvenir!
Abbiamo trovato una camera nuova di zecca e il letto ha addirittura un materasso alto come quelli di casa e siamo a 10 metri dal mare! Peccato che la spiaggia non sia proprio ben tenuta e che serva soprattutto alle barche e alle reti dei pescatori. L'acqua del mare poi non è esattamente invitante e spesso le onde sono cariche di borsine e bottiglie di plastica. Ciononostante, è bello passeggiare qui sotto sera e fare foto ai pescatori o fare due chiacchiere con i finti orfani che cercano un po' della tua pietà per cercare di venderti delle orrende collane. Si tratta di intere famiglie di gipsy bellissimi e neri come il carbone che, come i commercianti del Kashmir, emigrano dal loro paese, il Gujarat in questo caso, per venire a mendicare su queste spiaggie.

Abbiamo conosciuto una giovane e bella famiglia di Bologna, Alice e Alessandro con le due bambine, con cui abbiamo concluso il 2012 e iniziato il 2013 con piacevoli chiacchiere cultural-religiose. Alice infatti è nata a Varanasi da un padre grande esperto di tantrismo, che ancora vive lì, e lei stessa, un po' per riflesso un po' per passione, la sa lunga su dei e riti induisti. Ci ha raccontato che suo padre andava in giro per i villaggi dell'Himalaia ad investigare sulle abitudini religiose dei locali, prendendo nota degli dei venerati, studiandone i riti e facendo poi in modo che nessuno di essi cadesse nel dimenticatoio. Questo padre con una lunga barba bianca che ancora vive a Varanasi, scrive libri su libri sull'argomento ed è anche un noto suonatore di sitar!

Avevamo appena salutato i bolognesi con la promessa di rivederci in Italia quando abbiamo incontrato Faustine e Elène, due giovani parigine già conosciute ad Auroville, con le quali abbiamo pranzato sul mare prima di partire per l'aeroporto di Chennai, destinazione Bangkok.
Si conclude così, dopo più di 2 mesi, il nostro viaggio in India, prima parte del nostro lungo giro per l'Asia.






1 commento:

  1. sembrate come un po' come ringiovaniti di qualche anno. state ben li', in oriente.

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