mercoledì 23 gennaio 2013

ZUCCHERO DI CANNA

Con le biciclette ci inoltriamo a casaccio lungo sentieri sconosciuti tra le campagne coltivate e i canneti da zucchero di Nyaungshwe. Costeggiamo canali e orti sorprendendo donne intente alla cura di ortaggi e di fiori e bufali in ammollo nell'acqua fangosa.
La giornata è stupenda e il calore del sole è mitigato dalla brezza del lago.
Le nostre biciclette giapponesi con le marce filano con piacere anche lungo i sentieri sabbiosi e sassosi: è uno spasso! Ma ecco che un fumo nero si alza in cielo da una ciminiera di mattoni che si scorge oltre la siepe selvatica di una palafitta di legno. 'Stanno facendo lo zucchero!' intuisce Mauri, digirendosi in quella direzione.
I 4 ragazzi INTHA impegnati attorno al lungo forno ci accolgono sorridenti e felici di poterci far assaggiare lo zucchero liquido della canna da zucchero e mostrarci le varie fasi di lavorazione. È molto semplice: le canne vengono spremute con una macchina gigante, tipo quella per fare la pasta o la gomma, e ne viene raccolto il succo. Questo viene messo in pentoloni e fatto bollire per 45 minuti sopra un forno-stufa alimentato con i residui della canna stessa dopo essere stati essicati al sole. Poi si lascia raffreddare e solidificare: lo zucchero di canna è pronto!
Le raffinerie industriali provvederanno poi a trasformarlo in zucchero bianco.

Stasera partiamo per Mandalay con un night bus, arriveremo certamente nel cuore della notte ma ci hanno assicurato che nella città troveremo una qualche tea-house dove poter aspettare l'alba. Una bella sfacchinata! Devo ammettere che avere prenotato l'hotel per la notte successiva mi tranquillizza molto!





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