Gli Inglesi la chiamano ancora BURMA (pr ba:ma) ma pare che il nuovo nome sia più appropriato poiché la popolazione è costituita da diverse etnie, nonostante i barman, i birmani, siano il 69%. La nazione consta di 9 etnie per 14 stati, spesso ai ferri corti con la giunta militare al governo, che ancora seda i fermenti di rivolta con il fuoco. Anche per questo motivo numerosi luoghi, spesso zone di confine, non sono accessibili ai viaggiatori stranieri.
La popolazione vive in condizioni molto povere e il governo militare ha finora preso e mantenuto il potere con la forza, pur avendo aspirazioni democratiche. Nel 1990 ha indetto elezioni che lo hanno visto perdente (l'80% della popolazione ha votato l'NDL, la Lega per la democrazia guidata da Aung San Suu Kyi) ma non ha voluto cedere il governo del paese e ha preferito incarcerare i leader dell'opposizione (San Suu Kyi agli arresti domiciliari) e sedare le rivolte con il sangue. Pochi anni fa hanno provato anche i monaci buddhisti, numerosissimi, a ribellarsi. Infatti nel 2007 il governo ha aumentato il prezzo degli autobus pubblici delle grandi città da 5k a 100k quando lo stipendio medio della popolazione era di 9000k e per recarsi al lavoro ne spendeva 6000. Ma anche la 'Rivoluzione Zafferano' (così chiamata per il colore delle tuniche dei monaci) è finita con una strage (almeno 31 vittime).
Da un paio d'anni però il governo ha deciso di essere più generoso: ha ridato la libertà a Aung San Suu Kyi che è di nuovo scesa in politica e ha ottenuto un seggio in Parlamento alle elezioni democratiche del 2012, ridando fiducia al popolo che la sostiene. In cambio le potenze occidentali hanno ridimensionato le iniziative di boicottaggio. Anche il turismo è stato finalmente sollecitato, nella speranza che il programma di riforme verso la democrazia serva a migliorare le condizioni di vita della popolazione.
In questi giorni intanto il governo non sembra aver cambiato tattica e risolve con il fuoco le ribellioni nelle aree di confine nel nord del paese ma... 'Il prezzo delle automobili è diminuito e forse un giorno potremo permettercene una anche noi' - ci ha detto un negoziante di Moulmein.
Certo è giusto che anche la gente di qui possa avere quello che vede in televisione, quello che abbiamo noi. Ma è altrettanto vero che quando lo avranno non ci saluteranno più con lo stesso autentico calore di oggi e avranno sicuramente perso, come noi del resto, le stelline negli occhi.
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