Inle Lake è davvero bello. Ovunque si posi il tuo sguardo c'è qualcosa o qualcuno che merita una foto ricordo!
Da nessuna parte avevamo visto interi villaggi su palafitte in acqua altrettanto belli - nemmeno in Vietnam! - e scivolare sulle acque di questo lago è un incanto, specie al calar del sole quando i villaggi si specchiano nell'acqua e i pescatori sono ombre nere disegnate sull'orizzonte.
Tutto il giorno i pescatori e gli agricoltori dei villaggi INTHA e SHAN animano il lago in maniera assolutamente originale. I pescatori remano stando in piedi e usando una gamba che sembra di legno (ci ricordano i loro colleghi vietnamiti che però remano con entrambe le gambe e da seduti) e pescano con reti fatte a cono. Gli agricoltori coltivano pomodori e altre verdure in ORTI GALLEGGIANTI.
Meno visibili sono gli artigiani dei villaggi, che visitiamo in diverse tappe pre-organizzate dal nostro barcaiolo, che sicuramente gli frutteranno una commissione sulle vendite ma che valgono una sosta. Abbiamo visto donne confezionare sigari avvolgendo il tabacco dentro foglie nello splendido villaggio di NAMPAN, donne e uomini tessere la seta di loto in telai di bambù, e donne PADAUNG - le donne giraffa - originarie dello stato Kayah che sono famose più per i pesantissimi e numerosi anelli che portano intorno al collo, per tutta la vita dall'età di 8 anni, che per i tessuti che intrecciano.
Avevamo fatto al nostro barcaiolo una richiesta particolare: il villaggio INTHAR, con il suo pittoresco mercato e il suo tempio dai mille stupa dorati. Abbiamo pagato qualche euro in più ma abbiamo vissuto un'esperiena da Apocalypse Now: per arrivare al paese infatti occorre lasciare il lago e infilarsi lungo un canale straripante di vegetazione dove, in fondo, improvvisamente appare il villaggio e, al disopra, i suoi luccicanti stupa che raggiungiamo con un quarto d'ora di camminata e in cui ci perdiamo...
Il lago è lungo 22 km e largo 11 e forse per merito di queste notevoli dimensioni i turisti non disturbano la vista e l'incantesimo non si rompe anche perché si viaggia su piccole long tail (tipo gondole a motore) che trasportano due, quattro persone.
Noleggiamo una barca con due amici incontrati in hotel a Bagan con cui abbiamo condiviso la notte di viaggio in autobus da Bagan al Lago: Paul, un trentenne inglese di Manchester con la bisnonna napoletana, e Lisa, la sua giovane compagna svedese. Si sono presi una pausa lavorativa avendo deciso di lasciare definitivamente Manchester per sistemarsi e fare figli in Svezia. 'L'Inghilterra è un paese vittima del proprio sistema sociale - ci ha detto Paul - Le agevolazioni e i benefit agli immigrati, a discapito dei cittadini inglesi, hanno trasformato il volto del paese che è ora devastato dalla criminalità. Impensabile crescerci un figlio. Anche mia madre mi ha spinto ad andarmene.'
L'arrivo a NYAUNGSHWE, lungo un canale a nord del lago Inle, non è stato dei più facili. Il nostro comodo e silenzioso autobus è stato guidato in modo tanto efficente da giungere a destinazione quasi tre ore prima: alle due di notte! La piccola cittadina dormiva e ogni guesthouse, forse per non essere disturbati, aveva un cartello appeso sul portone di ingresso: FULL.
Noi e i due nuovi amici, imperterriti con zaino in spalla, continuavamo a camminare nel freddo e nel buio della notte quando un giovane in risciò è giunto in nostro aiuto e ci ha proposto l'unica soluzione: il monastero!
Che caldino che ci ha accolto al nostro arrivo! Abbiamo trovato posto in un grande stanzone situato al primo piano di una struttura di legno, con un bel pavimento in tek, su un materasso con coperte e cuscini dall'apparenza nuovi (su 'donazione' di 3000k, 3€ a persona) su cui abbiamo disteso il nostro saccapelo e... fatto sogni d'oro!
Il mattino dopo siamo stati altrettanto fortunati e abbiamo trovato posto al primo tentativo presso il LITTLE INN, la cui abbondante colazione ora ci sfama fino a sera!
Paul e Lisa sono rimasti al monastero, contrattando con i monaci 5000k a persona a notte.
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