Noleggiamo una moto davanti al nostro hotel e dopo una piccola contrattazione riusciamo ad averlo per 8000 kiats, 8€. Facciamo benzina (1litro 1€) e corriamo verso AMARAPURA e il suo ponte di legno più lungo e più fotografato del mondo! Dopo vari chilometri e tanta polvere (indossiamo le mascherine da chirurgo acquistate a Bagan) arriviamo sulle rive del AYEYARWADY e le bancarelle e i ristoranti ci segnalano che il ponte è da quelle parti. Ed eccolo che ci appare come un normalissimo ponte di legno pedonale solo che non ne vediamo la fine: è lungo 1,2km ed è sostenuto da 1060 tronchi di teck. L'ideale sarebbe fare foto al tramonto con un monaco del vicino monastero come soggetto ma... Non siamo molto fortunati, c'è persino foschia!
Il ponte viene usato dalla gente del posto per attraversare il fiume ma è anche il luogo dove stazionano vecchi e giovanissimi mendicanti. Anche qui i bambini vengono usati dai loro genitori per chiedere dollari ai turisti.
Sotto il ponte una striscia di terra divide in due l'immenso fiume formando un isolotto a cui si accede dal ponte tramite una scala di legno. Questo permette ai contadini della zona di coltivare quella terra a riso, mais e arachidi! (Le arachidi tostate sono lo stuzzichino che si trova spesso sui tavoli dei bar e dei ristoranti e, come il té verde cinese, è offerto gratuitamente ai clienti).
Sono le 11 e il tour vuole che ci si diriga verso il vicinissimo monastero per assistere alla distribuzione del pranzo al migliaio di monaci che lo dimorano. Non volevamo andare a nutrire il gruppo dei turisti in viaggio organizzato ma è stata la gente del posto ad insistere indicandoci la strada. In una via all'interno del monastero, adiacente all'edificio preposto per il pranzo, monaci di tutte le età sfilano in due file parallele davanti a persone che dispensano cibo di vario genere, dalle crocchette di riso ai biscotti e alle caramelle. Se non sbaglio il cibo, offerto da privati cittadini, prima viene benedetto. Le strisce di bordeaux, a cui ormai siamo molto affezionati, fanno sempre venire una voglia irresistibile di fotografare, come per riuscire a portarsele a casa.
Sono veramente tanti questi monaci e ce ne sono anche di sette o otto anni. 'Sono tristi perché sentono la mancanza delle loro famiglie - sento che commenta una guida birmana - mi ricordo che era così anche per me'. Moltissimi ragazzini entrano in monastero per volere della famiglia ma possono rimanerci una settimana, dei mesi o tutta la vita: questo dipende solo da loro.
Il nostro giro in motorino riprende nella direzione di INWA, capitale per tre o quattro secoli dello stato Shan. Non rimane tanto dell'antico splendore ma alcuni dei suoi templi abbandonati sono davvero impressionanti. Procediamo poi per SAGAING, cittadina nella valle dell' Ayeyarwady dominata da colline punteggiate da numerosissimi stupa dorati, straordinari punti panoramici. Infatti è stupendo il paesaggio che si gode dall'alto di SAGAING HILL ed è per certi versi il compendio di quello che maggiormente caratterizza questo paese: i templi dalle cupole dorate e l'acqua dei suoi generosi fiumi.
per andare a scuola mi sembra un trucco un po' eccessivo. ci mettera' tre ore al mattino. si fa aspettare
RispondiElimina